Saremmo portati dalla logica del comune buon senso a pensare alla superficie terrestre: oceani e continenti come strutture immutabili, fisse. In realtà la superficie terrestre è una struttura dinamica, anche se i movimenti, nella scala della vita umana sono lentissimi (qualche centimetro all'anno), pertanto provocano effetti "visibili" solo nel corso di moltissimi anni.
La Terra è solida solo nella sua parte più superficile, la crosta terrestre, per uno spessore di pochi km (contro un raggio della Terra di circa 6000 km), mentre per il resto si presenta allo stato fluido a temperature tanto più elevate quanto più si scende in profondità. Questa natura di fluido ad elevata tempoeratura fa sì che al di sotto della crosta terrestre si svolgano dei movimenti convettivi: dalla profondità alla superficie e viceversa, come l'acqua in una pentola sul fuoco. La crosta terrestre, inoltre, non è uno strato solido compatto ma è diviso in grandi masse (chiamate zolle) "incastrate" fra di loro e questo sia a livello dei continenti che dei fondali oceanici. In pratica ci possimo immaginare la Terra come una serie di zolle solide (la superficie terrestre) galleggianti su una sfera di rocce fuse.
I movimenti convettivi delle rocce fuse al di sotto della superficie terrestre sono i responsabili del lentissimo spostamento delle zolle, o deriva dei continenti. Questa ipotesi fu elaborata da Wegener nell 1910, ma è stata accettata solo in epoche più recenti. Proprio a Wegwner si deve la definizione di PANGEA (pan= tutto, gea=terra) il supercontinente che rappresentava tutte le terre emerse, circondato dalla PANTALASSA (pan= tutto, talassa= mare), il superoceano che rappresentava la superficie terrestre ricoperta da acqua. L'epoca in cui si calcola che ci fossero queste strutture risale a circa 200 milioni di anni fa, le numerose crocere oceaniche non hanno mai trovato campioni databili in epoche precedenti l'Era Mesozoica (o Secondaria), appunto circa 150-200 milioni di anni fa, come se prima gli attuali oceani non esistessero. Successivamente, fratture e spostamento delle zolle, hanno portato all'attuale aspetto della superficie terrestre.
Questi processi sono naturalmente ancora in atto, per cui il numero e l'aspetto degli oceani e dei continenti attuali non è quello che la Terrà avrà tra qualche milione di anni. Per esempio nell'Africa Orientale e lungo il Mar Rosso ci sono profonde fratture della crosta terrestre che probabilmente porteranno alla formazione di un nuovo oceano, il Mar Mediterraneo si sta chiudendo per l'avvicinamento dell'Africa all'Europa.
I fattori che sono alla base della deriva dei continenti sono gli stessi che sono responsabili della formazione delle catene montuose (sollevate a causa dell'attrito generato da questi movimenti), dei terremoti e del vulcanismo.
Spero di non essere stato troppo lungo e noioso