Ho studiato un anno Scienze Geologiche. Per vari motivi però sto riflettendo sul lasciare/cambiare/continuare. Motivi sia di interesse di studio, sia di prospettive di vita. Un mio professore ha detto chiaramente che un geologo deve sempre andare a caccia, del proprio lavoro, e che spesso il guadagno è minimo perchè le retribuzioni devono essere dimezzate nella pratica dalla necessità di utilizzare strumenti sofisticati che ad esempio si "noleggiano" per fare un determinato lavoro su area. Entrare nel CFS come commissario ho scoperto essere un'impresa pressocchè impossibile. Sto vedendo nel mio immaginario, con tutte le informazioni pervenutemi in questo anno, il geologo come un nomade sempre impegnato, a caccia estenuante di lavori mai continuativi, ed a cui non vien mai dato ciò che si merita. E nella frenesia di questa vita nomade, l'incapacità anche di poter avere sicurezza personale, o meglio di poterne dare.. parlo in primis della "presenza", in famiglia, e di tante cose simili (non a caso, quello stesso professore, è separato dalla moglie). L'idea di buttarmi in una vita fatta di avventure e ostacoli, anche fuori italia, non è male. Ma nell'atto pratico poi, mi sa che una "sistemazione" vera, si riesca a raggiungere in età fin troppo adulta. Non so bene cosa pensare. Se siete geologi, o ne conoscete, dite tutto ciò che sapete, riguardo l'EFFETTIVA vita di un geologo.. in lavoro e in famiglia.