Precisamente esistono tre definizioni di orizzonte:
Orizzonte apparente: è la linea di intersezione della sfera celeste con un piano tangente alla superficie terrestre nel punto dove è situato l'osservatore. Si approssima all'orizzonte reale solamente per un osservatore posto sulla superficie dell'oceano, poiché sulla terraferma è quasi sempre nascosto da montagne, edifici, alberi ecc.
Orizzonte reale: è la linea di orizzonte percepita realmente dall'osservatore. La sua posizione e l'ampiezza della calotta sferica di Terra visibile dipende dalla altitudine di osservazione ed è influenzata dalla rifrazione atmosferica.
Orizzonte astronomico o orizzonte vero: è definito come l'intersezione della sfera celeste con il piano passante per il centro della terra e perpendicolare all'asse di congiunzione tra l'osservatore ed il centro terrestre. Questo orizzonte è alla base delle coordinate azimutali. Data la distanza arbitrariamente grande di questa linea, l'orizzonte astronomico è praticamente coincidente con l'orizzonte apparente.
La distanza dell'orizzonte reale visibile dall'osservatore in una giornata perfettamente limpida, trascurando la rifrazione atmosferica, è determinato approssimativamente dalla formula:
D= 3,57 x √h
dove D è la distanza in Km dell'orizzonte e h è l'altezza sul livello del mare espressa in metri.
Per esempio ad una altezza di 2000 metri la distanza dell'orizzonte è di 160 Km. Dalla cima del Monte Bianco, a 4810 metri, la visibilità arriva a 248 Km. Supponendo di stare in piedi sulla superficie dell'oceano, con il piano degli occhi a 1,6 metri di altezza, l'orizzonte visibile è di 4,5 Km. Naturalmente, se appena oltre l'orizzonte è posta una torre, la sua sommità può comunque essere vista anche se si trova ad una distanza superiore all'orizzonte reale.